giovedì 29 marzo 2012
Interrogazione Giulia Rodano
Al presidente del Consiglio regionale
Mario Abbruzzese
INTERROGAZIONE URGENTE A RISPOSTA SCRITTA
Oggetto: Situazione del sig. Maurizio Pugliese ed utilizzazione del patrimonio del Centro Regionale IPAB S. Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi
PREMESSO E CONSIDERATO
Che in qualità di persona non vedente ed in possesso dei requisiti richiesti il sig. Maurizio Pugliese, è riuscito nel 1991 ad ottenere un alloggio in via Margutta 51/a in Roma da parte del Centro Regionale IPAB S. Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi;
Che l' appartamento gli fu consegnato in pessime condizioni e il S. Alessio convinse il sig. Maurizio Pugliese a ristrutturare l' immobile, con la promessa di compensare il suo investimento economico nel successivo contratto con un canone tale da tener conto degli oneri già sostenuti per i lavori di totale ristrutturazione;
Che il rifacimento degli impianti, la posa dei pavimenti, le opere murarie, le autorizzazioni del Comune e della Sovraintendenza ai Beni Culturali, è stato fatto dal sig. Maurizio Pugliese con il benestare e la supervisione del S. Alessio ma tutto a proprie spese compresi i condoni catastali;
Che il sig. Pugliese spese dunque una consistente somma (ancora oggi documentabile), senza mai ricevere alcun rimborso da parte del Centro Regionale S. Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi;
Che al termine del contratto di locazione anziché un rinnovo a canone ridotto per compensare le spese, il sig. Pugliese si vide arrivare uno sfratto per cessata locazione che fortunatamente non fu eseguito immediatamente, grazie al blocco degli sfratti per le categorie socialmente deboli;
Che successivamente, nell’ottobre 2002, lo stabile venne dichiarato pericolante ma paradossalmente, poco dopo, alcuni appartamenti già liberi dello stesso
stabile vennero dati in affitto ad una fondazione creata ad hoc
dall' allora commissario del s. Alessio - Rodolfo Giannelli Savastano ed altri funzionari dello stesso ente, successivamente sciolta grazie ad una successiva inchiesta
Che gli inquilini fondarono un comitato e fecero eseguire una perizia di parte che recitava esattamente il contrario di quanto diceva la commissione stabili pericolanti del comune, verificando l’agibilità dello stabile considerato non pericolante
Che ciò non ostante sarebbero diventate sempre più insistenti le pressioni del S. Alessio nei confronti degli inquilini con comunicazioni riguardanti un imminente sgombero per urgenti lavori (successivamente mai effettuati) e che a causa di queste pressioni il sig. Pugliese avrebbe dunque accettato di trasferirsi in un altra abitazione concordata con lo stesso IPAB S. Alessio, in via Giovanni Branca 104 di proprietà dello stesso IPAB;
Che questo trasloco è indubbiamente costato moltissimo al sig. Pugliese, soprattutto come immaginabile in termini di mobilità e conoscenza dei luoghi acquisita in vent' anni nel quartiere in cui viveva, nonché in ambito di rapporti umani e sociali e non ultimo in termini economici dato che egli stesso avrebbe provveduto anche in questo caso a proprie spese alla ristrutturazione dell’appartamento che era in condizioni fatiscenti, e che gli sarebbe stato assegnato negando che ce ne fossero altri liberi in quello stesso stabile;
Che il 16 agosto 2010 mentre si trovava lontano da Roma il sig. Pugliese è stato informato da altri inquilini di via G. Branca 104 che nel palazzo c' era stato un copioso allagamento e che il proprio appartamento era stato seriamente coinvolto
Che questo allagamento derivava da una perdita proveniente proprio da un appartamento sfitto nello stabile (già ristrutturato, del quale non era stata fatta menzione dal parte dell’IPAB), collocato sopra a quello del sig. Pugliese, sempre di proprietà del S. Alessio che ha provveduto ad inviare personale tecnico per la riparazione solo dopo 3 giorni, dopo dunque che la perdita aveva avuto tutto il tempo di filtrare in casa del sig. Pugliese provocando ogni tipo di danno;
Che il giorno 2 settembre 2010 , l' ingegnere Magli (tecnico dell' ente) accompagnato dal sig. Ranghiacci titolare di una ditta che svolge lavori per conto del S. Alessio, ha effettuato un sopralluogo nella abitazione del sig. Pugliese per verificarne lo stato, concludendo che si sarebbe trovato un modo con l' amministrazione per rimediare ai danni e sistemare la sua abitazione;
Che il 16 settembre 2010 , su richiesta del sig. Pugliese, è stata redatta una relazione da parte dell' ufficio d' igiene e salute pubblica della ASL RMA, previo sopralluogo dal personale specializzato della stessa ASL che dichiava malsano e insalubre l' ambiente dell’abitazione, invitando il S. Alessio ad un immediato ripristino dei luoghi;
Che una volta ricevuta la relazione della ASL il S. Alessio ha inviato al sig. Pugliese una lettera nella quale lo si invitava a prendere contatto con l’ufficio tecnico dell’IPAB (cosa che lui aveva già fatto) nella quale però non si sarebbe fatto alcun cenno al risarcimento dei danni da lui subiti, né tantomeno a come evitarne eventuali altri durante i lavori di ripristino, visto che la sua casa e' fittamente arredata e ospita strumenti indispensabili alla sua condizione di non vedente e neanche a come tutelare la sua salute quale cardiopatico ed affetto da bronchite ostruttiva;
Che in data 28 settembre 2010 il sig. Pugliese ha scritto al direttore generale Gianfranco Rinaldi dell’IPAB S. Alessio indicando delle proposte concrete ed operative come ad esempio appoggiarsi durante i lavori dell’ appartamento dove abito, nell' altro immobile sfitto dal 2002 e cioe' quello sovrastante, solo per il tempo necessario ai lavori di ripristino, chiedendo nella stessa missiva il giusto risarcimento dei danni gia' quantificati da un tecnico del SUNIA
Dopo una assenza del sig. Pugliese per un ricovero ospedaliero, al suo rientro a casa con grande meraviglia e stupore è stato informato dell’affissione nell’androne del palazzo della “risposta” del Dott. Rinaldi, che nella fattispecie rispondendo al dipartimento d' igiene e salute pubblica dell' ASL (che già invitava l' ente a risanare l' appartamento ), citava con tanto di nome e riferimenti a cose assai personali del sig. Pugliese, asserendo fra le altre cose che egli volesse approfittare per ottenere dall' ente privilegi attraverso infondati allarmismi.
Che il caso del sig. Pugliese è già stato oggetto tempo fa di un servizio del programma televisivo “Le Iene”, e che egli è in possesso di tutta la documentazione in grado di attestare quanto sopra asserito;
TENUTO CONTO
Che il patrimonio del Centro Regionale IPAB S. Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi consta di centinaia fra fabbricati, porzioni di fabbricati, appartamenti, locali, tenute e terreni a Roma e provincia e che tali unità immobiliari dovrebbero essere assegnate ai sensi del vigente Regolamento Assegnazione Alloggi, secondo la deliberazione commissariale n. 162/2005.
Il sottoscritto consigliere regionale
INTERROGA
Il Presidente della Regione e l’assessore alle Risorse umane, Demanio e Patrimonio
Per sapere
Come sia stato possibile che a fronte dell’immenso patrimonio immobiliare dell’IPAB S. Alessio il sig. Pugliese sia stato costretto a traslochi e ristrutturazioni effettuate a sue spese, data la sua cecità e le condizioni generali di salute;
Come la giunta regionale intenda intervenire presso l’IPAB S. Alessio per risolvere la delicata situazione del sig. Pugliese, ed altre analoghe;
Se la giunta regionale non intenda attivare un’inchiesta volta ad acquisire informazioni relative al reale ammontare patrimoniale donato nel corso degli anni da benefattori al Centro Regionale IPAB S. Alessio Margherita di Savoia per i Ciechi a beneficio dei non vedenti, verificando quale ne sia oggi il suo reale utilizzo;
Quali provvedimenti la giunta regionale intenda adottare qualora da tale ricognizione emergano illeciti ed usi impropri perpetrati ai danni di una categoria così debole come quella dei non vedenti aventi diritto.
Giulia Rodano
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